L’Argentina a caccia di caccia
di Giovanni Ricci
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La Forza Aerea Argentina (FAA) è alla ricerca disperata di nuovi aerei. A 40 anni dalla guerra delle Falklands/Malvinas le leggendarie traversate tricontinentali e antartiche degli anni ’70 e lo sgancio delle bombe argentine sul cacciatorpediniere inglese Coventry sono poco più che un ricordo. La FAA è infatti sprovvista dei caccia necessari per i compiti di polizia aerea dal 2015, anno del ritiro degli ultimi IAI Dagger, e tenta di acquisire nuovi aeromobili da qualche tempo.
Cenni storici sulla Forza Aerea Argentina
Creata ufficialmente nel 1945, per decenni l’aeronautica militare argentina è stata la più imponente dell’America del Sud. Nel dopoguerra la stessa poté contare a lungo sul contributo di importanti ingeneri tedeschi, italiani (ma anche francesi) in fuga dall’Europa e impiegati dal presidente Juan Domingo Peron per lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia. A cavallo fra gli anni ’40 e ’60 nel paese si sviluppò una fiorente industria nel settore aereonautico -soprattutto nella zona di Cordoba- e paradossalmente, l’Argentina importò parte della sua tecnologia aerea dal Regno Unito in cambio di materie prime richieste da questo durante la Seconda Guerra Mondiale. Negli stessi anni la Forza Aerea Argentina fu anche al centro delle ricorrenti sollevazioni militari che contraddistinsero la politica della nazione nella seconda metà del XX secolo, fino a prendere parte al “Processo di Riorganizzazione Nazionale” e alla sanguinosa dittatura militare degli anni ’70. Fondamentale fu il ruolo di questa branca delle Forze Armate Argentine nella celebre guerra per il controllo delle Isole Falkland nel 1982, appuntamento al quale la dittatura militare si presentò gravata da una profonda crisi economica e sociale nel tentativo riacquisire consenso giocando la carta del nazionalismo. Nell’aprile dello stesso anno, infatti, il decennale contenzioso diplomatico con l’Inghilterra relativo alla sovranità su quelle ed altre isole nell’Atlantico del Sud, si trasformò nel primo conflitto armato fra nazioni occidentali dopo la Seconda Guerra Mondiale. I piloti della Forza Aerea Argentina, nonché quelli dell’Aviazione Navale, seppure tecnologicamente indietro rispetto all’avversario, portarono a termine importanti azioni offensive infliggendo pesanti danni e dimostrando notevoli capacità di volo. La FAA impiegò A-4 Skyhawk, IA-58 Pucará (al tempo orgoglio della produzione nazionale argentina), BMK-62 Canberra, C-130 Hercules, IAI Dagger y Mirage III, perdendo un totale di 61 aerei, 25 elicotteri e 55 uomini. Nonostante le buone prestazioni, la guerra terminò con la sconfitta argentina e importanti perdite umane e materiali. Concluso il conflitto, l’Argentina ritornò alla democrazia e mise in atto importanti iniziative di riorganizzazione delle proprie forze armate, da un lato epurando gli alti vertici complici degli abusi durante la dittatura e dall’altro portando avanti programmi di ammodernamento tecnologico. A questo periodo, oltre all’imposizione inglese dell’embargo sulle armi verso l’Argentina, si accompagnò un periodo di forte instabilità economica dal quale il paese non si è mai ripreso completamente e che ha avuto le sue ricadute anche sulla dotazione delle sue Forze Armate. Dopo aver partecipato alla prima Guerra del Golfo come membro della Coalizione a guida USA, la Forza Aerea Argentina è oggi impegnata in operazioni volte al contrasto del narcotraffico e degli incendi dentro i suoi confini nonché a missioni di peacekeeping nell’isola di Cipro.
A caccia di caccia
L’Argentina ha per anni contato sull’hardware superstite della guerra per le operazioni di controllo del suo spazio aereo. Radiati gli ultimi caccia IAI Dagger nel 2015 il Paese si è ritrovato sostanzialmente privo di aerei capaci di fornire supporto agli aeromobili per il traffico civile, i quali, viaggiano a 11.000 piedi con velocità superiori ai 900km/h. Di lì è cominciata la difficile ricerca di un valido sostituto al Dagger da affiancare ai pochissimi aerei da attacco al suolo A4-AR, versione riammodernata del A4 Skyhawk statunitense, dei quali sono rimasti a terra la maggioranza a causa della mancanza di pezzi di ricambio. Proprio gli Stati Uniti si sono per anni dimostrati restii a fornire al paese latinoamericano nuovi caccia, preoccupati da un mai assopito interesse argentino verso le “isole irredenti”. La scarsità di risorse finanziare della nazione (la quale ha dedicato alla difesa solo lo 0,7% del PIL nel 2019) rende ancora più complicata la ricerca di un nuovo aereo multiruolo, tanto da rendere impossibile la sostituzione tramite la Francia del vecchio Mirage III con i più nuovi Mirage 2000 di seconda mano.
Tentativo sudcoreano
Le ripercussioni della guerra delle Malvinas si sono manifestate anche nell’ottobre 2020. Quando l’Argentina si è dimostrata interessata all’acquisto degli FA-50 radiati e messi in vendita dal governo della Corea del Sud, l’opposizione di Londra, che mantiene tutt’oggi un embargo nei confronti del Paese del Cono Sud, non si è fatta attendere. La Gran Bretagna ha quindi stroncato sul nascere la cessione fra Seul e Buenos Aires facendo leva sulle tecnologie britanniche presenti sull’aereo (relative alla strumentazione di bordo, al seggiolino eiettabile e al sistema di generazione dell’ossigeno).
L’interesse di Mosca e Pechino
L’incapacità argentina di acquistare aerei occidentali di ultima generazione ha spinto la Russia e la Cina a presentare delle proposte a Buenos Aires. Pechino ha infatti proposto l’acquisto, nel maggio 2021, del cacciabombardiere sino-pachistano JF-17 nel tentativo di intercettare le disponibilità di budget argentine (per un importo complessivo di circa 664 milioni di dollari). Seppure capace di garantire un elevato livello di operatività, essendo un caccia di IV generazione dalle buone prestazioni (anche se non bisonico), il prodotto cinese pare aver frenato l’acquisizione per i suoi elevati costi di manutenzione. Nell’ottobre dello stesso anno Mosca ha formalizzato, nell’incontro fra il Ministro della Difesa argentino Taiana e l’ambasciatore russo Feoktiskov, la proposta di vendita di alcuni MiG-35 (al prezzo unitario di 30 milioni l’uno) comprendente addestramento dei piloti, manutenzione, aerei da addestramento, sonde per il rifornimento in volo ed armamento.
Gli Stati Uniti ritornano sui loro passi?
Davanti al possibile avvicinamento della Casa Rosada agli avversari strategici, Washington sembra aver cambiato le sue prospettive, dimostrandosi più favorevole ad un ammodernamento della flotta argentina con il supporto dell’Occidente. Nel gennaio 2022 gli Stati Uniti hanno portato avanti dei colloqui con il governo colombiano (anche questo nel tentativo di sostituire i vecchi IAI Kifir) e con il governo argentino per l’acquisto di alcuni F-16 in ottimo stato radiati dalla Forza Aerea Danese per fare spazio ai nuovi F-35. Al prezzo unitario di 15 mln di dollari, l’acquisto comprenderebbe il processo di riammodernamento da effettuarsi negli Stati Uniti, formazione del personale di bordo e a terra, ricambi e supporto tecnico-logistico nei primi anni.
Le risorse del FONDEF
Nel 2020 il Senato argentino ha dato il via libera alla creazione di un Fondo per la Difesa volto all’ammodernamento delle Forze Armate Argentine e al rafforzamento dell’industria nazionale, dal quale probabilmente Buenos Aires trarrà le risorse per rimettere in piedi la propria componente aerea. Il bilancio della difesa, dimezzato dopo la dittatura e di lì continuamente in riduzione, è stato negli ultimi anni riempito al 90% con voci relative alle spese per il personale e solo al 10% con voci relative alle spese di Ricerca e Sviluppo. L’obbiettivo è quello di uscire dall’attuale condizione (l’Argentina è uno dei paesi del continente che spende meno in tale ambito) e di indirizzare l’80% dei fondi per favorire l’industria nazionale e il 20% per importare attrezzature dal resto del mondo per equipaggiare ex-novo le FF.AA.
Capacità attuali e possibili soluzioni
Nonostante gli hangar non ospitino da più di un lustro caccia, la Forza Aerea Argentina conta però di aerei (in buona parte a turboelica) ed elicotteri completamente operativi. Buona parte della flotta argentina, considerando anche quella dell’Aviazione Navale e dell’Aviazione dell’Esercito, è costituita da aerei da trasporto, elicotteri multiruolo e velivoli con discrete capacità SIGINT, EW, ASW e COIN. Oltre agli ormai pochissimi A4-AR e SEM, sostanzialmente non operativi per mancanza componenti sostitutive, la FAA dispone di diversi esemplari di FMA IA-63 Pampa, aerei da addestramento con capacità operative d’attacco, dei quali nel 2021 ne sono stati ordinati tre esemplari nuovi nella versione Pampa III. Questo piccolo gioiellino a reazione, dotato ultimamente di avionica avanzata, ha dimostrato buone prestazioni tanto da stimolare l’interessamento per l’acquisto da parte del Guatemala. Questo ed altri aerei a reazione (visti i buoni rapporti fra Roma e Buenos Aires, si era pensato all’acquisto di alcuni MB-339) non sono però adatti a portare a termine quelle mansioni proprie dei caccia dei quali l’Argentina è sprovvista, soprattutto considerando l’estensione del paese sudamericano e un traffico aereo civile abbastanza copioso. Il paese sta inoltre portando avanti lo sviluppo e la costruzione di alcuni Unmanned Aerial Vehicles (veivoli a pilotaggio remoto, meglio noti come droni).
Ad un anno dalle elezioni presidenziali e con la fine della pandemia (ma non delle sue ripercussioni economiche) il futuro dell’Argentina è incerto. In passato le turbolenze politiche ed economiche della nazione hanno avuto un loro impatto sullo sviluppo del comparto difesa e della sua industria. La speranza è quella di vedere il paese in condizioni migliori, tali da permettere alla nazione del Sol de Mayo di spiccare nuovamente il volo e salire di quota.
Bibliografia
- Asociación de Pilotos de Caza, Historia de la Fuerza Aérea Argentina, Asociación Amigos de la Biblioteca Nacional de Aeronáutica, Buenos Aires, 2004
- FlightGlobal, World Air Forces 2022, DVV Media International Ltd, Amburgo, 2022
- ARES Osservatorio Difesa, aresdifesa.it, articoli a cura di Giacomo Cavanna e Paulo Roberto Bastos Jr.
- janes.com/defence-news/news-detail/uk-bars-south-korea-from-selling-fa-50-to-argentina
Immagine: Argentine air force wings emblem
CC BY 4.0