Il Mattarella bis e la crisi dei partiti
di Gabriele Ceraso
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Il 29 gennaio scorso il Parlamento in seduta comune, insieme ai delegati regionali, 3 per ogni regione, ad eccezione di 1 solo per la Valle D’Aosta, ha eletto per un secondo mandato il Presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella, all’ottavo scrutinio con 759 voti su 1009.
Mattarella ha così raggiunto un primato di "seconde volte": è il secondo Presidente della Repubblica, dopo Giorgio Napolitano, ad essere eletto per un secondo mandato consecutivo, oltre che ad essere il secondo Presidente più votato della storia repubblicana dopo Sandro Pertini.
In seguito alla sua rielezione, si è discusso molto della crisi che ha investito i partiti politici italiani. Questi si sono trovati in una fase di impasse e per la seconda volta consecutiva non sono stati in grado di accordarsi per eleggere un nuovo Presidente della Repubblica, arrivando anche a rischiare rotture e scissioni interne, come nel caso del Movimento 5 stelle e della coalizione di centro-destra.
Ormai da circa 30 anni in Italia è presente una crescente sfiducia nei partiti e nella classe politica, esplosa con il famoso processo di Mani Pulite, che ha coinvolto partiti e personaggi noti della Prima Repubblica (1948-1994), tra tutti Bettino Craxi, segretario del Partito Socialista Italiano dal 1976 al 1993 e 2 volte Presidente del Consiglio tra il 1983 e il 1987 e Arnaldo Forlani, leader storico della Democrazia Cristiana, più volte ministro ed ex premier tra il 1980 e 1981, proprio quest’ultimo mancò il Colle a causa dei franchi tiratori nel 1992. La sfiducia nei confronti della politica è confermata anche dal tasso di astensionismo, sempre più elevato con il passare degli anni, che ha fatto misurare percentuali di affluenza ai seggi anche al di sotto del 50%, come nel caso delle elezioni amministrative di ottobre 2021.
Il 3 febbraio 2022, giorno di giuramento e insediamento del secondo mandato di Sergio Mattarella, il Presidente ha ribadito il bisogno di elaborare e approvare riforme, che tardano ad arrivare ormai da troppi anni, aspetto sottolineato in maniera evidente ed esplicita anche dall’ex Presidente Giorgio Napolitano dopo la sua rielezione nell’aprile del 2013.
Un’ulteriore riflessione interessante nasce dalla reazione dei membri del Parlamento al discorso di inizio mandato tenuto davanti alle Camere riunite. Il Presidente Mattarella è stato infatti continuamente interrotto da applausi di consenso, in media 1 ogni 30 secondi, che sembravano essere una testimonianza più di sollievo istituzionale per aver “trovato la quadra” ad una situazione di difficile soluzione per i partiti politici, che di attenzione ai contenuti.
Seppur consapevoli delle criticità politiche del momento, abbiamo un Presidente della Repubblica Italiana che si identifica molto con le Istituzioni e con il dettato costituzionale. L’augurio è che il suo spirito di servizio sia una guida per il mondo della politica italiana.
Bibliografia:
- https://www.repubblica.it/politica/2022/01/29/news/mattarella_eletto_di_nuovo_presidente_della_repubblica_al_via_il_bis-335691704/
- https://www.treccani.it/enciclopedia/tangentopoli_%28Enciclopedia-Italiana%29/
- https://tg24.sky.it/politica/2022/02/03/discorso-presidente-repubblica-mattarella-giuramento-video
- https://www.quirinale.it/elementi/62272
- https://www.huffingtonpost.it/politica/2022/02/03/news/i_53_battimani_a_mattarella_e_i_6_a_pertini_cosi_cambia_il_rito_degli_applausi-8654161/
- https://www.amazon.it/comunicazione-politica-Gianpietro-Mazzoleni/dp/8815239057
- https://www.amazon.it/Storia-della-comunicazione-Massimo-Baldini/dp/8882897168
Immagine: Palazzo del Quirinale (esterno) - MIBAC
Autore: Bernardo Marchetti
CC BY-SA 3.0