Quando l’Emozione Diventa Consenso: la Nuova Comunicazione Politica USA
di Chiara Biagi
Tempo di lettura 4'
L’assassinio di Charlie Kirk (settembre 2025), fondatore di Turning Point USA, ha rappresentato un vero e proprio momento di svolta per la comunicazione politica americana. L’evento ha suscitato una forte reazione collettiva coinvolgendo politici e cittadini e ha mostrato quanto oggi le emozioni e il senso di appartenenza influenzino la formazione del consenso.
Attraverso podcast, confronti pubblici, interventi nei campus e un uso intenso dei social, Kirk era riuscito a creare una comunità molto coesa, soprattutto tra i giovani conservatori. Il suo stile comunicativo univa il tono rassicurante di un giovane pastore alla sicurezza di uno stratega politico. Non parlava semplicemente al pubblico, ma per il pubblico, proponendosi come qualcuno capace di offrire consigli e una strada da seguire. Allo stesso modo, il legame creatosi tra il leader conservatore e i suoi seguaci non si è interrotto all’assassinio, anzi si è rafforzato. La reazione immediata è stata quella di un lutto collettivo, vissuto come la perdita di un mentore o, in alcuni casi, persino di un amico; molti lo hanno definito come “il giorno più brutto della loro vita”, mostrando la profondità del rapporto.
Questa dinamica ha mostrato come la comunicazione politica possa rapidamente diventare uno strumento di controllo sociale. Le sospensioni e i licenziamenti di chi aveva espresso commenti ritenuti offensivi verso Kirk hanno rilanciato il dibattito sulla libertà di espressione e su una forma di cancel culture rivisitata in chiave conservatrice. Ne è un esempio emblematico il programma Jimmy Kimmel Live!, bloccato dopo alcune battute del conduttore sulla vicenda. Brincat, Mols e Crimmins (2025) hanno descritto questo clima come una “nuova stagione di maccartismo digitale”, in cui la gestione della reputazione pubblica e la pressione dei social contribuiscono a ridefinire i limiti del discorso politico.
In questo contesto, la comunicazione di Donald Trump ha assunto un ruolo di primo piano. Il Presidente è riuscito a sfruttare l’emozione collettiva generata dall’omicidio di Kirk per rafforzare la coesione della propria base elettorale, rendendo l’episodio un vero e proprio momento di riflessione nazionale. Attraverso i suoi interventi su Truth Social e X, Trump ha adottato un registro comunicativo fortemente personalizzato, teatrale e autocelebrativo: caratteristiche che caratterizzano da sempre il suo stile politico. Fin dalla campagna elettorale del 2016, infatti, si è sempre posto come figura anti-establishment, quasi salvifica. Donald Trump dipinge da un lato se stesso come l’eroe che può riportare all’America la grandezza perduta, dall’altro induce nella popolazione la visione degli avversari come il male assoluto da cui prestare attenzione. Trump, quindi, non comunica più soltanto come leader di partito, ma come un vero e proprio punto di riferimento di un movimento culturale più ampio. Questo tipo di comunicazione emotiva e polarizzante ha dimostrato una forte efficacia nel mantenere viva l’attenzione e la lealtà del pubblico.
Al tempo stesso, tali dinamiche si inseriscono in una trasformazione del sistema politico statunitense ancora più ampia. Dalla Southern Strategy di Nixon fino al movimento MAGA, si è progressivamente consolidata una convergenza tra identità religiosa, appartenenza culturale e mobilitazione elettorale. L’episodio Kirk, in questo senso, non ha introdotto un nuovo schema, ma ha posto l’attenzione su un processo già in corso: quello dell'emozionalizzazione della politica, in cui la comunicazione diventa uno strumento di coesione simbolica più che di persuasione razionale. Un processo già visibile durante la campagna presidenziale del 2024, in cui Donald Trump e Kamala Harris (candidata presidenziale del Partito Democratico) avevano utilizzato i social media per costruire narrazioni che, pur essendo contrapposte, una centrata sull’identità nazionale e l’altra sull’inclusione, giocavano entrambe sull’emotività dell’elettorato. Le piattaforme digitali, quindi, non sono più semplici mezzi di propaganda, ma spazi di appartenenza, in cui il linguaggio politico serve a rafforzare la comunità di riferimento più che a convincere gli avversari.
La comunicazione politica americana del 2025 riflette un cambiamento strutturale in cui l’emozione conta sempre di più. L’assassinio di Charlie Kirk ne è un perfetto esempio, dimostrando chiaramente quanto la sfera pubblica statunitense sia oggi plasmata da dinamiche affettive e simboliche. Comprendere questi processi è essenziale per analizzare non solo il funzionamento della politica americana contemporanea, ma anche per capire le nuove sfide che minacciano il pluralismo e il dibattito democratico.
Bibliografia
- Alsharif M. (2025). Charlie Kirk's killing sparks firings and outrage as reactions expose deep divides. NBC News. Charlie Kirk's killing sparks firings and outrage as reactions expose deep divides
- Bauder D. (2025). ABC suspends Jimmy Kimmel’s late-night show indefinitely over his remarks about Charlie Kirk’s death. The Associated Press. ABC suspends Jimmy Kimmel’s late-night show indefinitely over Kirk remarks | AP News
- Brincat S. Mols F. Crimmins G. (2025). Political witch hunts and blacklists: Donald Trump and the new era of McCarthyism. The Conversation. Political witch hunts and blacklists: Donald Trump and the new era of McCarthyism - University of the Sunshine Coast, Queensland
- Madsen D. Ø. (2025). Parasocial mourning and political ritual: The case of Charlie Kirk. SSRN Working Paper.
- Hughes J. M. (2025). The paranoid style of Donald Trump. Free Associations, 95, 25–36. View of The Paranoid Style of Donald Trump
- Win H. (2025). The art of dominance: Decoding Donald Trump’s rhetorical revolution and psychological playbook in 2025. (99+) "The Art of Dominance: Decoding Donald Trump’s Rhetorical Revolution and Psychological Playbook in 2025"
Immagine: Tia Dufour / The White House, “White House Press Briefing (50144474942).jpg”, 22 luglio 2020. Fonte: Wikimedia Commons (pubblico dominio).