Myanmar, quando l’indifferenza giustifica la forza per il mantenimento della democrazia
di Mattia Paterlini
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"Nessuna conquista è per sempre: c’è sempre qualcuno che è interessato
a toglierla.
Per cui resistere è, non solo un dovere,
ma è anche una necessità dei giovani d’oggi,
altrimenti non si va avanti.”
Maria Cervi
Il 1° febbraio 2021 la comunità internazionale ha assistito, nel silenzio generale, al colpo di stato avvenuto a Naypyidaw, capitale del Myanmar.
Dopo aver contestato gli esiti delle elezioni democratiche tenutesi l’8 novembre 2020, svoltesi senza alcuna frode secondo la commissione elettorale1, gli alti quadri del Tatmadaw - l’esercito birmano - hanno incarcerato il consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, il presidente Win Myint e altri leader del partito al governo; la Lega Nazionale per la Democrazia ( NLD ). Sei mesi dopo, il 1° agosto 2021, il generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate, sostituì il Consiglio di Amministrazione dello Stato con un governo di transizione; del quale si è autoproclamato Primo Ministro ad interim.
Il Tatmadaw ha detenuto le redini dei principali ministeri nei periodi compresi tra il 1962 - 1990 e 1992 - 2010. Mantenendo ruoli chiave tutt’oggi nei ministeri di Difesa, Interni e Sicurezza delle frontiere grazie alla costituzione varata nel 2008. La guida del paese da parte di una giunta militare non è quindi cosa nuova per il Myanmar. Si è arrivati ad indurre le prime elezioni libere dall’ingerenza militare solamente nel 2015, fatta esclusione di quelle del 1990. Accadimento, quello del 2015, che portò alla revoca delle sanzioni economiche degli Stati Uniti e dell’Unione Europea che fino ad allora colpivano il paese, dando così vita ad una florida attività industriale finanziata da capitali occidentali; all’arrivo di internet e della telefonia di massa, nonché ad un progressivo allontanamento tra il Tatmadaw ed i sentimenti nazionalisti dei quali era stato fino ad allora rappresentante.
All’arresto dei vertici politici, democraticamente eletti, la società civile non è rimasta inerme. Come già accaduto in passato, durante la crisi economica del 1988 e la tentata rivoluzione dello zafferano nel 2007, essa ha protestato. Tuttavia questa volta si può scorgere come il vento sia cambiato. L’opposizione, o meglio il governo democraticamente eletto, si è riorganizzata nelle zone impervie del paese, la giungla tropicale. Luogo abitato dai gruppi etnici - 135 sono quelli presenti nel paese - storicamente vessati dall’etnia bamar, la principale componente del Tatmadaw. A riprova di ciò nell’estate del 2017 l’esercito governativo attaccò la minoranza rohinga2, di origini musulmane, nello stato Rakhine di confine con il Bangladesh. Provocando l’emigrazione forzata di 800’000 persone, da allora profughe.
Nelle impervie foreste la LND si è riorganizzata fornendo servizi di base quali istruzione e cure mediche, laddove il governo di Naypyidaw non si era mai sforzato. Riguardo questi ultimi aiuti, quelli medici, è necessario porre una particolare attenzione in quanto dall’inizio della crisi pandemica il Tatmadaw, agendo in modo di assoluta prepotenza, ha razziato sistematicamente le scorte mediche destinate alla popolazione; bombole di ossigeno incluse, per rindirizzarle alla cura dell’esercito. Escludendo così la popolazione civile, motivo per cui susseguentemente al golpe molti medici hanno disertato e si sono rifugiati nei boschi per collaborare con il governo parallelo della LND.
La Lega Nazionale per la Democrazia si è mossa fin da subito per ottenere un riconoscimento internazionaledell’attuale crisi che sta sconvolgendo il paese. Infatti dall’attuazione del golpe si stima che i militari abbiano ucciso 1’139 civili, arrestato oltre 8’550 uomini, donne e bambini ed emesso circa 2’000 mandati di cattura e 65 condanne a morte. Mentre le previsioni internazionali stimano per il 2021 una diminuzione del PIL pari a -30%3;, circa 25 milioni di individui sotto la soglia della povertà assoluta4 ed oltre 200’000 sfollati a causa della repressione governativa che vano ad aggiungersi ai 1,6 milioni creatisi negli anni passati5. Repressione che, detto in altri termini, si manifesta con la distruzione di interi villaggi contadini e montani.
Tuttavia la comunità internazionale non ha risposto al grido d’aiuto. Paesi membri del Consiglio di Sicurezza ONU, Stati Uniti - Cina - Russia, procrastinano il rinnovamento del mandato al rappresentante birmano alle Nazioni Unite6, Kyaw Moe Tun, nominato dal precedente governo democraticamente eletto. Lasciando di fatto la porta aperta alla nomina, a fine mandato tra pochi mesi, da parte del Tatmadaw. La questione è quindi stata rifilata in sordina all’ASEAN. L’organizzazione degli stati asiatici tuttavia sta soffrendo un’impasse politico7: la giunta militare ha chiesto il cambio del rappresentante presso l’organizzazione. La quale tuttavia ha rifiutato al momento in quanto la giunta militare non sta facendo nulla per applicare il piano di 5 punti8, concordato con l’ASEAN, che dovrebbe riportare il paese ad una sorta di relativa pace sociale e ristabilimento della democrazia. Fattualità che ha portato ilMinistro degli esteri di Singapore9 ad asserire che gli sforzi diplomatici dell’Associazione non sono stati “così rapidi o efficaci come sperato”, arrivando a condannare la crisi che colpisce il paese.
L’assenza di risposta internazionale ha spinto il popolo birmano a combattere contro l’usurpazione del potere democratico da parte dei militari. Lo spirito nazionalistico, in passato rappresentato dal Tatmadaw va sgretolandosi; come dimostrato dalla difficoltà10 con la quale il Tatmadaw riesce a trovare nuove coscritti a seguito del golpe.
La lotta armata, dichiarata dal Governo di Unità Nazionale (NUG) il 7 settembre11, viene portata avanti dal People Defence Force (PDF), l’esercito della resistenza. Il PDF conta 20-30’000 combattenti - inclusi alcuni reparti disertori del Tatmadaw - suddivisi in 120-300 milizie. L’impervietà del territorio, le differenze etniche, la frammentazione culturale fanno si che risulti quasi impossibile creare un’unico esercito. Anche se è da riconoscere come le milizie combattano per lo stesso obbiettivo e godano di una certa coordinazione generale. D’altro canto la frammentazione in gruppi è tipica delle guerre partigiane.
Da allora il PDF ha compiuto diversi attacchi dinamitardi verso strutture governative; fabbriche tessili con investimenti di paesi esteri ritenuti collaborazionisti con la giunta militare; diversi ripetitori di rete sono stati abbattuti12 per rendere più difficoltose le comunicazioni e svariate imboscate13 a reparti del Tatmadaw hanno causato centinaia di vittime nelle file dell’esercito della giunta.
In risposta il Tatmadaw ha esposto nelle strade14 i corpi di vittime assassinate al fine di terrorizzare la popolazione. Nonché è stato notato l’utilizzo di UAV CH-3A Rainbow15, di fabbricazione cinese, per implementare lo strumento di sorveglianza e scovare nelle foreste le sacche di resistenza.
È ovviamente ancora presto per ipotizzare come finirà questa guerra civile. Le risposte internazionali sono ancora troppo vaghe per stabilire chi avrà la meglio tra la giunta militare ed il popolo. Tuttavia è certo che lo scontro armato, come le rappresaglie, creeranno una frattura difficilmente sanabile una volta terminato il conflitto. Per il quale si può prevedere che ancora molte vite umane volgeranno al termine in entrambi gli schieramenti. La comunità internazionale deve agire subito, e se non è in grado di farlo allora toccherà ai singoli Stati dichiarare da quale parte stanno. Giunta militare o democrazia è fondamentale che un tale eccidio termini al più presto possibile, per il bene del popolo birmano e della storia dell’Uomo.
Bibliografia
- https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/lesercito-del-myanmar-vuole-prendersi-il-paese-costi-quel-che-costi-31137
- https://www.worldbank.org/en/country/myanmar/publication/myanmar-economic-monitor-july-2021-progress-threatened-resilience-tested
- https://www.undp.org/press-releases/pandemic-and-political-crisis-could-result-half-myanmars-population-living-poverty
- https://www.scmp.com/week-asia/opinion/article/3148990/us-and-chinas-procrastination-myanmar-un-seat-row-does-more-harm
- https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3143559/myanmar-urged-approve-appointment-asean-special-envoy
-
https://thediplomat.com/2021/07/asean-plans-to-expedite-myanmar-response-singapore/
- https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3145775/asean-not-effective-hoped-myanmar-singapore-foreign
- https://www.janes.com/defence-news/news-detail/recruitment-shortfalls-challenge-myanmars-military-following-coup
- https://www.aljazeera.com/news/2021/9/7/myanmar-shadow-government-launches-peoples-defensive-war
- https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3150197/myanmar-junta-says-terrorist-acts-anti-coup-protesters
- https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3149317/myanmar-anti-coup-group-bombs-military-convoy-near-yangon
-
https://apnews.com/article/myanmar-business-b2187c696e428139437778aeab0c43d4
- https://www.janes.com/defence-news/news-detail/myanmar-junta-deploy-chinese-made-ch-3a-tactical-uavs-to-observe-protest-movements
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Ulteriori crediti e fonti: http://www.birmaniademocratica.org/Home.aspx?lang=it
Immagine: People protest myanmar coup 2021 at Myanmar embassy Thailand Bangkok
Autore: ซาร่า สาขาสาทร
CC BY - SA 4.0