Una piccola Donna: Greta Thunberg
di Sharon Longhitano
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Viviamo da diversi anni in tempi difficili per svariati problemi in ambiti come sociale, economico ed anche politico; soprattutto in questo periodo però, si sta toccando l’apoteosi, in diversi contesti che dovrebbero smuovere i nostri animi e far rivedere le nostre priorità; o almeno così dovrebbe.
Risediamo in una condizione da non sottovalutare etichettandola “scontata” e pensando “tanto non mi riguarda, non è compito mio fare qualcosa”; il mondo in cui tutti viviamo che, sta a mano a mano appassendo ogni giorno sempre di più, non ci tange in nessun modo? È una situazione invece, estremamente seria, la quale deve essere sconfitta nella maniera più repentina ed efficiente possibile; per permettere all’umanità di uscire fuori da questa bruttissima utopia che sta vivendo.
Persone che la pensano diversamente, scosse da voler fare la differenza ci sono: Greta Thunberg, che si batte per questi ideali, pensieri di una persona portavoce la quale, si battaglia affinché non vi è una miglioria per la salvaguardia del nostro pianeta, non ignorando i suoi problemi ma anzi, cercando di rendere il mondo, un posto migliore in cui essere.
Le condizioni ambientali non sono una questione da prendere alla “leggera”: non scordiamo che nonostante quello che stiamo vivendo attualmente, la terra continua a bruciare; non se ne parla più ma, l’Amazzonia arde ancora. Dati sconcertanti quelli ripotarti dal giornale quotidiano “La stampa”: si parla dell’aumento di oltre il 62% degli incendi nella foresta pluviale, ai quali è attribuito come maggior causa quella del “troppo disboscamento”, a tal proposito è intervenuta la “paladina” svedese recatasi a New York lo scorso agosto per cercare di porre fine a questa devastante realtà; “gli incendi stanno distruggendo l’intera Amazzonia e ci fanno capire che non possiamo stare fermi. Dobbiamo dire basta a tutto questo. Insieme, tutto è possibile”.
Il presidente brasiliano Bolsonaro, dopo aver sentito il discorso dell’attivista in cui incolpava le politiche del suo paese nel trattamento irrispettoso della foresta pluviale e sulle troppe morti sospette degli indigeni, ha definito la ragazza “pirralha” tradotto una “parassita”; a questo proposito ella ha risposto “ironicamente” mettendo nella sua descrizione Twitter questa parola, così come fece antecedentemente con Trump quando la appellò “funny little girl” ovvero “piccola ragazza divertente”.
Greta Thunberg, malgrado il grande riscontro negativo con diversi capi di stato come appunto quelli citati sopra, Donald Trump e Jain Bolsonaro, sui social ma anche nella realtà è vista dalla maggior parte delle persone come "l’eroina" dei nostri tempi: avendo infatti solo 17 anni ed ammettendo di soffrire della sindrome di Asperger, non si è fermata, non si arrende e mai (si spera) lo farà per battagliare queste centrali problematiche che, ci toccano a tutti indistintamente, anche quando ignoriamo o passiamo oltre facendo finta che a noi in primis non ci riguardi.
Definita la “profeta del secolo”: ha lasciato il nono anno scolastico per dedicarsi completamente alla battaglia in cui crede, andando nel 2018 anche a parlare di persona al presidente del suo paese, Andreas Norlén, citandogli gli incedi: causa di molti disboscamenti della Svezia ma che riguardano però l’intero globo; ella stessa fu a voler una riduzione dell’emissione di anidride carbonica per una miglioria del cambiamento ambientale, tant’è che fu così irremovibile nelle sue idee che lanciò un suo slogan: “Skolstrejk för klimatet” ossia tradotto “sciopero della scuola per il clima”.
Anche attualmente, in cui ‘respiriamo’ un’altra battaglia: quella del germe “Covid – 19”, la lotta per la salvaguardia del Pianeta non si ferma grazie anche al contributo della ragazza svedese la quale, non si sancisce per vinta dichiarando sulle piattaforme digitali: “Neanche il coronavirus mi ferma. Lo sciopero per il clima si fa online”; usando anche per i propri tweet, l’hastag “#ClimateStikeOnline” ovvero “attacco climatico online”. Chi meglio di lei, sa cosa vuol dire “proteggere” qualcosa, indi per cui, è a favore di “interrompere” momentaneamente gli incontri di massa a contatto ma, non si arresta e prosegue la sua guerra in quello in cui crede davvero.
Non per questo suo animo da battagliera è immune a tutto ma anzi, è stata vittima anche di soprusi e violazione della privacy: nel febbraio di quest’anno 2020, è stata di nuovo nel mirino e nello sguardo ‘minaccioso’ di qualcuno. Questa volta, è stata oggetto di scherno di una compagnia petrolifera canadese “X – site”, nel cui logo compare la ragazza completamente nuda mentre subisce violenza da parte di un uomo che la tiene ferrea dalle trecce; immagini raccapriccianti quelle che hanno fatto il giro del web e dopo la sua denuncia, risponde a tutto questo con: “"Lo fanno solo per disperazione: è la dimostrazione che stiamo vincendo".
Tutto questo, solo per i suoi ideali; infatti Greta si batte anche per le questioni dei “combustioni fossili”: a Losanna, in Svizzera ad esempio, dove ha partecipato al “Fridays for future” ovvero sia una protesta da combattere con altri manifestanti per la protezione dei cambiamenti climatici che, stanno mutando anche, anzi soprattutto per causa della nostra irresponsabilità ed inciviltà.
Accolta come una vera leader, si è immischiata in mezzo alla gente per poter muoversi insieme a loro, al fine di rendere veramente utile quella giornata per poter fare la differenza: si potevano vedere infatti moltissimi striscioni e cartelloni nei quali si ricordavano il disboscamento ambientale in Amazzonia, lo scioglimento dei ghiacciai, l’estinzione degli animali come i panda o i koala, con scritte davvero di incoraggiamento come: "Uno, due, tre gradi! È un crimine contro l'umanità!", oppure “Difendiamo le specie in pericolo!”
L’ambientalista svedese, non ha partecipato solo alla manifestazione svizzera, ma nell’aprile dello scorso anno 2019, si è recata anche nel nostro bel paese, dove dopo aver parlato al Senato ed incontrato Papa Francesco, ha manifestato con gli studenti italiani, i quali hanno dato il via anche loro al “Venerdì per il futuro” una sorta di sciopero per protesta contro il maltrattamento del pianeta andato in ‘vigore’ e ‘varato’ il 29 Agosto dopo il devasto accaduto in Svezia.
Parliamo di momenti diversi sia nello spazio che nel tempo per quanto riguarda questa Donna: una donna coraggiosa che non si è bloccata alle prime difficoltà ma anzi, ha tratto forza dai suoi cedimenti per prendere la spinta e salire sempre in più in alto; la Thunberg è una delle portavoce più importanti e influenti attualmente, una leader mondiale, la quale pretende per se stessa e per tutti i cittadini un benessere che si basi, non solo sulla devozione della propria persona, ma anche per il prossimo, per l’umanità ed infine, non per importanza, per la Casa a cui tutti apparteniamo.
Tutto questo sta accadendo davanti ai nostri occhi, sta scivolando via come le acque ormai inquinate che abbiamo; “è un grido d’aiuto” – come cita Greta nel suo libro “La nostra casa è in fiamme” ma, è questo quello che vogliamo per il nostro avvenire oppure possiamo fare qualcosa?
Se non si sa come sistemare tutto ciò, almeno smettiamo di distruggere: anzi, prendendo spunto da questa eroina, la quale non si è lasciata intimidire da niente e da nessuno, lottiamo e continuiamo a farlo. Non dobbiamo aver paura ad affrontare le circostanze anche quando si parla di un contesto “pericoloso” e pronto sempre a protestare. Basta davvero poco per fare la differenza: basta volere per potere!
Le grandi battaglie sui trattati politici e sulle produzioni industriali non si possono eludere senza il sostegno dei governi e delle organizzazioni internazionali, ma noi possiamo dare un nostro contributo proprio come la Thunberg che, c’è stata sempre e comunque, ha fatto espandere la sua voce, proprio perché questo nostro maltrattato mondo ci appartiene e dobbiamo difenderlo.
Come sosteneva anche Madre Teresa di Calcutta: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
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Rep Kathy Castor talks with Greta Thunberg
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