Un giorno senza donne
di Gioia Zanobini
Tempo di lettura 4'
Come sarebbe un mondo senza donne?
Il 9 marzo, il popolo messicano, ha avuto modo di constatarlo per un’intera giornata.
In Messico, la violenza di genere ha toccato livelli preoccupanti: una media di 10 donne vengono uccise ogni giorno. [1]
A tal proposito, il 9 Marzo scorso è stato indetto uno sciopero nazionale, dove le donne messicane, dopo essere scese in piazza il giorno precedente a protestare contro il protrarsi di tali delitti, si sono unite per dar voce a: #UnDìaSinNosotras (un giorno senza di noi).
Questo è stato il nome della mobilitazione del 9 Marzo, che ha voluto mandare un segnale al Messico e a tutto il mondo.
Una giornata in cui le donne messicane hanno deciso di scomparire da ogni dove (Social, lavoro, etc.)
Un segnale forte per le istituzioni; un promemoria per ricordare che le donne non vanno toccate e che quando scompaiono, scompaiono per sempre.
Partendo dai dati della National Institute for Statistics and Geography [2], il 66% delle donne di età superiore ai 15 anni in Messico ha subito qualche forma di aggressione e quasi 125.000 donne sono state vittime di violenza nel 2019.
Sono dei dati impressionanti, ancora più sconvolgenti, se, alla luce di questi, emerge che la maggioranza dei crimini resta irrisolta in assenza di validi strumenti di tutela. [3]
Il giorno precedente allo sciopero nazionale, durante la giornata internazionale della donna, decine di migliaia di attiviste e di bambini hanno inondato tutte le maggiori piazze del Messico, rivendicando ciò che a molte donne è stato purtroppo tolto: la vita.
María de la Luz Estrada, coordinatrice dell'Osservatorio sul femminismo del cittadino nazionale in merito a tale questione, afferma: "Siamo in una crisi umanitaria a causa della quantità di donne scomparse o uccise".
In ragione di ciò molte donne hanno aderito al collettivo femminista "Brujas del Mar” [4] affinché venisse dedicata, il 9 Marzo del 2020, un’intera giornata di protesta nazionale per tutte le donne del popolo messicano, aspirando a essere un specchio di realtà per coloro che minimizzano il contributo delle donne alla società e per denunciare la gravità di questi delitti, affinché non ci sia più la caccia alle streghe, nessun pregiudizio culturale e sociale che colpevolizzi e castighi la libertà profonda dell’essere donna.
Il collettivo è originario proprio di Veracruz, che gode del triste primato di femminicidi a livello nazionale messicano: ha invaso le reti sociali con la parola d’ordine #UnDìaSinNosotras (un giorno senza di noi). Il messaggio è chiaro:
“Il nove marzo nessuna donna si muove". Nessuna donna sui posti di lavoro. Nessuna giovane nelle scuole e nell’università. Non uscire per mangiare, bere caffè o camminare negli spazi pubblici.Blackout digitale dei social.” [5]
La proposta è diventata immediatamente virale.
Le conseguenze di questo sciopero sono state avvertite sin dalle prime ore del mattino nelle grandi città: molti negozi e aziende hanno chiuso i battenti a causa dell'impossibilità di operare senza donne, più di un terzo delle banche della città hanno chiuso perché quasi tutte le sportelliste sono donne. Anche molte biglietterie della metro erano chiuse lunedì mattina, perché anche lì lavorano per lo più donne. Chi si occupa di salute pubblica o di sicurezza, e di conseguenza non poteva prendersi la giornata libera, ha indossato un nastrino viola in segno di solidarietà.
Di seguito riporto direttamente le voci di alcuni miei cari amici messicani, Alejandro Malacara e Ale Murillo, che hanno molto a cuore questa battaglia:
Alejandro: “…C’era una calma quasi inquietante a Città del Messico, lunedì… Il traffico cittadino, tra i peggiori del mondo, era molto più gestibile, sembrava che ci fosse meno gente per le strade, i treni della metropolitana sembravano che si spostassero quasi senza trasportare pendolari per quanto erano vuote…”
Ale: “…E’ stato fantastico! Non riesco a spiegare un sentimento così potente. La “scomparsa” delle donne è stata fortissima”.
In Messico, le donne rappresentano il 40% della forza lavoro e possiedono il 54% del carico di lavoro totale. Secondo gli ultimi calcoli, la decisione di interrompere le loro attività per un giorno potrebbe lasciare perdite economiche di circa 37.000 milioni di pesos (circa 1.800 milioni di euro). [6]
Il Messico, con questa giornata, è riuscito a fare un grande passo nella direzione giusta. Come affermano le attiviste del collettivo:
“Hoy hicimos algo històrico”, ("Oggi abbiamo fatto qualcosa di storico”).
Dobbiamo continuare a lottare ogni giorno per l’uguaglianza di genere, per la non violenza per nessuno, per un mondo migliore.
Per concludere, riprendo la forte dichiarazione di Arussi Unda, portavoce del collettivo “Brujas del Mar”:
“We don’t want this to be just one of those things that goes viral and becomes a meme,” said Unda. “We’re hoping for the beginning of something that changes the history of this country.”
("Non vogliamo che questa sia solo una di quelle cose che diventano virali e diventano meme", ha dichiarato Unda. "Speriamo nell'inizio di qualcosa che cambi la storia di questo Paese").
Articolo di Gioia Zanobini.
A conclusione di questo elaborato, desidero menzionare tutti i miei amici messicani, che hanno supportato quest'articolo con delle loro riflessioni.
Mucho gracias amigos: Sofi Archundia, Vale Crespo, Alejandro Malacara, Ale Murillo e Isabella Terramoccia.
[1] Dati presi da: CBS News Channel https://www.youtube.com/watch?v=0v46iLy37Ak&feature=youtu.be e presi anche da https://www.inegi.org.mx/app/saladeprensa/noticia.html?id=5364
[2] National Institute for Statistics and Geography (INEGI) è un'agenzia autonoma del governo messicano dedicata a coordinare il Sistema nazionale di informazione statistica e geografica del paese.
Dati presi anche da https://www.inegi.org.mx/app/saladeprensa/noticia.html?id=5364
[3] Come si può leggere anche su: https://www.washingtonpost.com/world/2019/11/08/justice-victims-violent-crime-mexico-is-rare-can-deaths-nine-mormons-change-that/ e https://www.dw.com/en/unsolved-crime-rate-in-mexico-climbs-to-93-percent/a-35919079
[4] Il collettivo femminista "Brujas del Mar" prende il nome da la “bruja” (strega in spagnolo), che da due anni a questa parte, rappresenta assieme al manifesto “Brujas del mundo, unámonos”, il massimo simbolo femminista di resistenza sociale; andando a intendere per streghe, tutte coloro che ieri come oggi, non si sottomettono al potere degli uomini.
[5] Come si evince dalla pagina ufficiale Instagram di @brujasdelmarver sotto al seguente post: https://www.instagram.com/p/B9NDw8opE8d/
[6] Come si legge dal “El Mundo”, un quotidiano spagnolo.
SITOGRAFIA
- https://edition.cnn.com/2020/03/09/americas/mexico-women-strike-femicide-intl/index.html
- https://www.nytimes.com/2020/03/09/world/americas/mexico-women-strike-protest.html
- http://www.labottegadelbarbieri.org/la-profana-virgen-e-la-sacra-bruja-strega/
- https://www.elmundo.es/internacional/2020/03/09/5e66939521efa0087d8b459e.html
IMMAGINE
Marcha 8 de marzo de 2020; Autore: Samantha Pantoja (49637437798)
CC BY 2.0